Mi limitavo ad amare te

Mi limitavo ad amare te, Feltrinelli

Rosella Postorino, Feltrinelli Editore. Ispirato a una storia vera, il romanzo finalista al Premio Strega 2023 “Mi limitavo ad amare te” di Rosella Postorino mette a nudo una realtà drammatica, narrando la storia di alcuni bambini che nel 1992 furono costretti ad allontanarsi da Sarajevo per recarsi in Italia a causa della guerra. Quello che colpisce del libro è la capacità dell’autrice di entrare nelle vite di ognuno dei protagonisti con i quali si immedesima, esprimendo con assoluta empatia gli stati d’animo e il lancinante dolore, tanto da concedere al lettore la possibilità di comprendere l’emotività dell’altro, in questo caso provocata da fattori contingenti allo scenario in atto.
La ricostruzione straordinaria degli ambienti, delle atmosfere e delle situazioni arricchiscono l’opera per la quale la scrittrice ha utilizzato un linguaggio consono, che ben esprime le condizioni disagiate vissute durante il conflitto. Il male si ripercuote sempre sulle esistenze altrui con gravi e incessanti conseguenze. Viene innanzitutto evidenziato l’amore sviscerato di un figlio per la madre e non viceversa, in cui le mamme, in un contesto situazionale di sopportazione come quello che si verifica durante la guerra, diventano impotenti, succubi e indifese.
Cosa prova un figlio quando viene privato dell’amore materno? Rosella lo espone con una scrittura fluida e una grande professionalità, ponendo la massima attenzione nei confronti delle debolezze interiori, quando i legami familiari o di amicizia si interrompono a causa dell’insensibilità e delle atrocità dei potenti verso l’essere umano. La guerra è sinonimo di sofferenza, la guerra oscura le coscienze, la guerra distrugge le famiglie, la guerra rende orfani, la guerra ha causato migliaia di morti, la guerra è deleteria per l’umanità, la guerra uccide e ferisce ancora…
Complimenti Rosella, sei una scrittrice davvero eccellente. È stato un grandissimo piacere e onore conoscerti.

Sinossi

Si esiste interi solo prima di nascere. Ma quello strappo è la vita. Omar ha dieci anni e passa le giornate alla finestra sperando che sua madre torni: da troppi giorni non viene, e lui non sa più nemmeno se è viva. Suo fratello gli strofina il naso sulla guancia per fargli il solletico, ma non riesce a consolarlo. Senza la madre il mondo svapora. Solo Nada lo calma, tenendolo per mano: soltanto lei, con i suoi occhi celesti, è per Omar un desiderio. Ha undici anni, sulla fronte una vena che pulsa se qualcuno la fa arrabbiare, e un fratello, Ivo, grande abbastanza da essere arruolato. Nada e Omar sono bambini nella primavera del 1992, a Sarajevo. Per allontanarli dalla guerra, una mattina di luglio un pullman li porta via contro la loro volontà. Se la madre di Omar è ancora viva, come farà a ritrovarlo? E se Ivo morisse combattendo? In viaggio per l’Italia, lungo strade ridotte in macerie, Nada conosce Danilo, che ha mani calde e una famiglia, al contrario di lei, e che un giorno le fa una promessa. Nessuna infanzia è spensierata, ciascuno di noi porta con sé le sue ferite, ma anche quando ogni certezza sembra venire meno, possiamo trovare un punto fermo attorno al quale far girare tutto il resto. Mi limitavo ad amare te entra nelle fibre del lettore colpendo quel punto come una freccia. Ispirato a una storia vera, è un romanzo di ampio respiro, di formazione, di guerra e d’amore, che si colloca a pieno titolo nella tradizione del grande romanzo europeo. Con la sua scrittura precisa e toccante, Rosella Postorino torna a indagare le nostre questioni private, quelle che finiscono per occupare il centro dei pensieri e delle azioni degli esseri umani anche nel mezzo dei rivolgimenti storici più scioccanti. Così, mentre infuria il conflitto che per primo in Europa ha spezzato una lunga pace, ecco che ci interroghiamo sull’“inconveniente di essere nati”. Come si diventa grandi quando da piccoli si è stati amati malamente? E chi può mai dire di essere stato amato come e quanto avrebbe voluto? Nada, Omar e Danilo scoprono presto nel legame che li unisce, e che li spinge a giurarsi fedeltà eterna oppure a tradirsi, la più grande risorsa per una possibile salvezza.