Adorazione dei pastori di Giorgione

Tra le pendici delle Alpi, Giorgione ambientò la natività di Gesù, in cui la scena è suddivisa in due parti. Da un lato una grande grotta naturale, dove il Bambino è disteso a terra sul pagliericcio, mentre dall’altra parte si trova il paesaggio, un paesaggio veneto con colline, alberi, un ruscello, un borgo e una casetta di contadini.
Qui la cosiddetta pittura tonale di Giorgione dona all’opera un’atmosfera morbida e brillante, basata su un gioco di luce e colore. Anche i volti di Giuseppe, Maria e dei pastori sono stati sfumati con raffinatezza, assieme alle vesti che appaiono luminose. L’opera “Adorazione dei pastori” (1500-1505 ca.) è conservata a Washington, National Gallery.

Autrice dell’articolo
Manuela Moschin è nata a Venezia-Mestre e ha conseguito la laurea in Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, indirizzo Storia dell’Arte. Dalla sua passione per le materie umanistiche nasce il blog librarte.eu.