Figli e denaro

Articolo del blog Storie di Libri

Ho cercato di crescere i miei figli senza la fobia del denaro. Certo, è indispensabile possederne quanto serve per vivere, ma fare business non deve diventare l’unico scopo da perseguire. Si guadagna per campare onestamente, per curarsi, per avviare progetti. I soldi rendono liberi, ma pure schiavi. La cultura e i viaggi arricchiscono più degli euro, che comunque sono necessari se si vuole visitare il mondo. Da questa logica, purtroppo, non si scappa.
Il maggiore ha acquisito un gran bagaglio intellettuale attraversando i diversi Continenti, la mia media ha visitato l’Europa e l’Italia, apprezza girare in coppia, avida di scenari affascinanti, musei e ristoranti tipici. Ha appena comprato casa con il compagno, ma sognano in futuro di riprendere a viaggiare. Ai miei tempi non c’era la mentalità di girare e i costi di aerei, treni e alberghi risultavano spesso inaccessibili. Ora è tutto più alla mano, ci sono maggiori opportunità per valutare tariffe concorrenziali. La mia piccola si è sempre organizzata i tour da sola, prenotando ostelli, calcolando le spese dei pranzi, i prezzi dei musei con gli sconti universitari. Si è addirittura trasferita in Canada e, vedendo come si è ben integrata, credo che resterà là per sempre.
Con una mentalità aperta al cambiamento, alle nuove esperienze e condivisioni, mi auguro di averli cresciuti tutti e tre indipendenti e curiosi. Un’eredità, a mio avviso, che vale più di qualsiasi somma di denaro.