Toronto

Toronto, articolo del blog Storie di Libri

Questa metropoli canadese mi ha affascinata molto per diversi motivi. Ho apprezzato la maestosità delle sue piazze, avenue e street, il magico mix di grattacieli a specchio con cromature a effetto, protesi ad accarezzare le nuvole, e pennellate di storia antica con chiese ed edifici in gotico inglese. Una città pulita, con una popolazione variegata di asiatici, indiani d’India, latino-americani e una percentuale forse minore di afroamericani, eppure tutti all’apparenza molto ben integrati tra loro. Ma è l’attitudine serena e accogliente dei canadesi che mi ha colpita. Quando incrociavo il loro sguardo, spesso mi regalavano un sorriso così, a titolo gratuito. Nel parco di Niagara Falls, addirittura mi hanno salutata. Ma cosa per me inusuale, chiedevano scusa sempre, anche se ero io inavvertitamente a intralciare il passaggio, se mi trovavo in mezzo ai piedi…
Toronto assomiglia assai a New York, per lo skyline, perché anche qui tutto è oversize, ma ha una sua connotazione propria ben distinguibile, ne ho percepito la civiltà, l’educazione, il rispetto per l’ambiente, l’osservanza dei divieti. Non mi sono mai sentita in pericolo, pur lontana dal centro, persino a mezzanotte, quando ho incrociato ragazze sole o coppie di anziani passeggiare in tranquillità. Ci sarà anche qui, ovvio, la criminalità, ma non si percepisce la paura di venire aggrediti. Il rispetto delle convenzioni non appare imposto, è come se questo senso di civiltà estremo sia insito nel DNA. Talvolta si considerano americani e canadesi più o meno identici, vista la vicinanza geografica, ma non lo sono affatto. Come per i cugini, però, si evince un patriottico attaccamento alla bandiera: sventolano ovunque, sui palazzi istituzionali e issate nel giardino delle casette private. Tra l’altro quella canadese è stupenda!
Nota importante da turista: ovunque i bagni pubblici sono puliti, c’è carta igienica e talvolta persino il sottofondo musicale per mitigare il ribollir degli intestini… Una finezza del genere l’avevo rilevata solo in Giappone.